Domenica, 15 Giugno 2025 17:57

Di Giampietro (Webstrade): "Tanti eventi a Montesilvano, ma tanti disagi per l'incapacità di chi la governa"

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L'ultimo problema il 13 luglio quando per consentire i campionati di Triathlon e Aquathlon il lungomare è stato chiuso mandando in tilt il traffico e di Piani non se ne parla, denuncia. Nel mirino anche i soldi spesi sì per gli eventi "e neanche un euro contro gli sversamenti in mare"
“Una città da spettacolo, ma senza piani, senza ascolto e senza attori”. A sollevare la polemica su come si gestiscono in particolare gli eventi a Montesilvano, o meglio sarebbe dire ciò che ad essi ruota attorno, è l’architetto Giuseppe Di Giampietro (Webstrade) che sui problemi legati al traffico che si crea quando si chiude il lungomare, ma anche sul problema sversamenti in mare che puntuali, sottolinea, fanno scattare i divieti di balneazione anche solo dopo un termporale, punta il dito sulle scelte dell’amministrazione e anche su quello stop (per il primo problema) ai bus elettrici che servivano la strada parco e fermati, per ragioni inerenti la sicurezza, dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) che ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal Comitato strada parco bene comune e su cui ora si attende la decisione del consiglio di Stato che ha fissato l’udienza cautelare al 19 giugno dopo il “no” al ribaltamento della decisione arrivata con il decreto di presidenza d’urgenza.Di Giampietro parte quindi dall’ultimo evento che si è svoltp in città: i campionati italiani di Triathlon e Aquatlon. “Una iniziativa che sembra geniale per una città alberghiera come Montesilvano. Mille atleti ti, migliaia di visitatori e la città piena di giovani atleti da tutt’Italia, per 3 giorni”, ma, rimarca, con la chiusura del lungomare (il 13 giugno) si sarebbe creata l’ennesima lunghissima coda su via Chieti come dalle tante segnalazioni ricevute.“Gli abitanti non ne possono più del senso unico da 1,4 chilometri da via Emilia a via Chieti che strozza la città”. Un senso unico, incalza “deciso dal sindaco, senza confronto con i cittadini, senza un Put (Piano urbano del traffico) obbligatorio da 30 anni fa per questa città da 54 mila abitanti e senza un Pums per la mobilità sostenibile della città di Nuova Pescara, di cui i cittadini hanno chiesto di far parte con un referendum dal 2014”. La soluzione per ridurre il numero oltre 75mila veicoli sulle strade della fascia costiera ci sarebbe per Di Giampietro e sarebbe proprio il trasporto pubblico locale sulla strada parco, ma al di là della brevissima sperimentazione interrotta dal Tar, “anche qui da trent’anni si aspetta. Nel frattempo però – chiosa - il Comune ha permesso l’apertura di passi carrai sulla ex ferrovia Strada Parco, e la costruzione di recinti a filo strada, su strade senza marciapiede dove devono passare filovia ed e-bus. E aumenta il contenzioso sull’infrastruttura strategica Tcsp, per una classe dirigente che non sa ascoltare, confrontarsi, fare piani e decidere”. “Non solo i piani obbligatori mancano, ma soprattutto manca un dialogo e un confronto con i cittadini e operatori, con un’amministrazione che ha il 70% di maggioranza, con eletti storici con presenza ultradecennale in consiglio comunale, non abituati ad ascoltare e al contraddittorio”, denuncia ancora. E a conferma che non ci sarebbe alcun dialogo sarebbero anche “i grandi lavori urbani con diversi progetti pnrr milionari, mai pubblicati né discussi, appaltati per milioni di euro, che si scoprono pieni di errori progettuali, danni erariali e problemi irrisolti, Deliberati senza confronto e validazione”, sostiene ancora l’architetto. Infine gli eventi estivi e il ricco cartellone da 1 milione di euro a fronte del quale però, l’ente “non investe un solo euro per la separazione di acque bianche e nere sul collettore rivierasco, per cui è costretto a proibire la balneazione ad ogni temporale estivo, che riversa in mare i liquami dagli scolmatori rivieraschi. E si lamenta, di nuovo, di non aver ricevuto la Bandiera Blu, tra i pochi grandi comuni della costa abruzzese”. “Sarebbe una città di grande qualità ambientale, bella per viverci e lavorare Montesilvano, ma deve rinnovarsi e guardare al futuro con occhi diversi. Quelli di una cittadinanza attiva che si riprende la voglia di parlare e di partecipare, e di nuova classe dirigente – conclude Di Giampietro -, all’altezza di una città europea”.
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